C’è succo e succo: le differenze tra bevande, nettari e succhi di frutta
Ma i succhi di frutta sono tutti uguali? La risposta è no, in quanto esistono diverse categorie e tipologie di prodotti che comunemente chiamiamo succhi, anche se in realtà si tratta di bevande alla frutta, nettari, succhi e polpa e tante altre denominazioni che possiamo trovare negli scaffali di tutti i supermercati.
Analizziamoli uno per uno per vedere quali differenze ci sono.
Il Succo di frutta è ottenuto con un procedimento di estrazione meccanico, e può essere prodotto da frutta sana e matura, fresca o conservata al freddo, avente il colore, l’aroma ed il gusto caratteristici della frutta da cui proviene. Il succo può essere anche concentrato, denominato sui packaging “Succo da concentrato”, è ottenuto reinserendo nel succo di frutta concentrato l’acqua estratta nella fase di concentrazione e ripristinando gli aromi perduti dal succo, che vengono recuperati al momento del processo. L’acqua aggiunta deve presentare caratteristiche appropriate, soprattutto dal punto di vista chimico, microbiologico e organolettico in modo da garantire le qualità essenziali del succo. I succhi di frutta, come ad esempio quelli della Linea Yoga 100%, non hanno zuccheri aggiunti perché contengono gli stessi zuccheri, gli acidi, vitamine e minerali del frutto di partenza, grazie anche a processi di lavorazione e di pastorizzazione molto rapidi.
I Nettari di frutta, come gli Yoga Optimum, sono ottenuti mediante l’aggiunta di acqua, di zuccheri o di miele al succo di frutta, al succo di frutta concentrato, alla purea di frutta o ad una miscela di questi prodotti. Molto spesso vengono anche chiamati “succo e polpa”, per distinguere i prodotti ottenuti mediante l’aggiunta di acqua e zuccheri esclusivamente alla purea di frutta. La purea di frutta è invece ottenuta mediante setacciatura meccanica della parte commestibile dei frutti interi. La composizione dei nettari di frutta è definita dalla legge italiana che impone un minimo contenuto di frutta che va dal 40 al 50%.
Le Bevande analcoliche alla frutta, come gli Yoga Tasky, invece contengono succo di frutta in percentuale non definita, ad esempio per l’arancio il minimo è il 12 %, infusi o estratti di frutta o di piante commestibili, essenze naturali e aromi, utili a conferire al prodotto un sapore che la sola frutta non è in grado di dare. Possono contenere anche gli additivi alimentari consentiti per legge, come i coloranti, i conservanti o gli stabilizzanti, oltre che zuccheri, acqua potabile o acqua minerale. Si definiscono “analcoliche” le bevande che contengono meno dell’1% di alcool e possono essere sia gassate che lisce.
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